mercoledì 5 novembre 2014

IL "RUSSARE CRONICO"

Il russare è sempre stato oggetto di ilarità e scherno oltre che fonte di disturbo per il partner e origine di conflitti familiari.

Questo rumore viene prodotto, durante il sonno, dalla vibrazione di organi e strutture attraversati dall'aria nella respirazione: il palato molle e l'ugola, la parete posteriore della gola, le tonsille, la lingua, l'epiglottide.



Il russare come malattia
Solo recentemente si è compreso che questa particolare forma di emissione sonora può provocare serie conseguenze per la salute di chi ne soffre e costituisce il segnale d'allarme di due malattie importanti: la roncopatia cronica e la più grave sindrome da Apnee del Sonno (SAS o Sleep Apnea Syndrome).

Nella roncopatia cronica i pazienti russano in modo discontinuo, a volte con forte rumorosità e progressivamente tendono a presentare sintomi che indicano un sonno disturbato e una ridotta ossigenazione dell'organismo: risveglio difficile, affaticamento mattutino, talvolta cefalea.

Gradualmente viene ad instaurarsi una vera e propria Sindrome da Apnee del Sonno, che è responsabile di una netta riduzione dell'ossigenazione dell'organismo.

Il sonno del paziente è caratterizzato da frequenti risvegli, da agitazione, da continui cambiamenti di posizione, da forte e violento russamento interrotto da fasi di silenzio (apnee) in cui il soggetto non riesce a respirare, seguite da rantoli e boccheggiamenti.
Al mattino, chi ne soffre, si sveglia affaticato, spesso afflitto da mal di testa e durante la giornata manifesta marcata stanchezza.

Il paziente tende ad addormentarsi frequentemente e facilmente anche durante le proprie occupazioni o alla guida dell'auto.
Possono manifestarsi anche difficoltà di concentrazione, vertigini, irritabilità, perdita di memoria, ansietà o depressione, diminuzione degli impulsi sessuali.




Cause principali della roncopatia

Premesso che respirando riforniamo di ossigeno il nostro organismo, è importante ricordare che l'aria deve entrare dal naso che rappresenta la prima via respiratoria. Il naso, con le sue funzioni (riscaldamento, filtrazione, umidificazione), tratta l'aria inspirata per adattarla alle altre vie respiratorie influenzandone il corretto funzionamento. La bocca è, quindi, solo una via di emergenza. Qualsiasi ostacolo incontri la corrente aerea nel tragitto tra il naso e i polmoni produrrà irregolarità di flusso e quindi turbolenze, responsabili della vibrazione e del conseguente russamento.

Il naso può essere ostruito da una deviazione del setto nasale, da un aumento patologico (per una rinite vasomotoria o allergica) del volume dei turbinati (ossicini delle fosse nasali rivestiti da una mucosa in grado di modificare il proprio volume), o dalla presenza di polipi. In tutti questi casi le resistenze nasali aumentano e la respirazione orale tende gradualmente a sostituire quella nasale.
L'aria inspirata subisce una forza di aspirazione importante; si generano turbolenze che mettono in vibrazione il palato molle e l'ugola, producendo il caratteristico rumore.

Altri restringimenti anatomici responsabili di riduzioni del flusso aereo possono localizzarsi a livello della gola (ipertrofia della tonsilla palatina), del passaggio tra naso e gola (sfiancamento del palato molle e dell'ugola per infiammazioni o per vibrazione), della parete posteriore della faringe (ispessimento della mucosa nell'obesità) e della tonsilla linguale ingrossata soprattutto nei fumatori. Nel paziente addormentato (incosciente) la lingua tende inoltre, nella posizione supina, a scivolare all'indietro spingendo l'epiglottide a ridurre o chiudere il lume della laringe con rischio di asfissia.

Questi fenomeni diventano ancora più marcati in caso di macroglossia (lingua troppo grossa) o di micro-retro-gnazia (mento piccolo e spostato all'indietro). Oltre alle condizioni anatomiche, , contribuiscono a determinare l'insorgenza della roncopatia cronica e della SAS: i fattori ereditari, l'eccesso di peso, l'abuso di cibo, alcool e tabacco, l'uso di sedativi e sonniferi, l'affaticamento, lo stress e le alterazioni ormonali (ipotiroidismo).





Complicanze

I progressivi peggioramenti dell'evoluzione dalla roncopatia cronica alla SAS passano il più delle volte inosservati e vengono sfortunatamente notati solo dopo la comparsa di complicanze, a volte molto gravi. E' quindi importante non sottostimare un problema in apparenza innocuo che deve invece essere trattato precocemente per evitare il rischio di subire seri danni.

Complicanze cardiocircolatorie: aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, talvolta alterazioni del ritmo sino all'arresto. Questo fatto potrebbe spiegare perché tanti incidenti cardiaci (edema polmonare, tachicardia, infarto) e cerebrali (ictus) si verificano di notte.

Complicanze cerebrali: nei pazienti affetti da SAS si instaura una insufficienza cronica del circolo cerebrale, responsabile della sofferenza delle cellule nervose che può spiegare molti sintomi neurologici; inoltre le crisi di apnea comportano per il paziente frequenti risvegli durante la notte, con diminuzione della capacità di sognare e conseguenti effetti negativi anche sull'equilibrio psichico.

Problemi ormonali e turbe sessuali: riduzione dell'ormone della crescita nei bambini, problemi di impotenza (erezione difficoltosa ed eiaculazione precoce), diminuzione del desiderio sessuale.

Complicanze bronco-polmonari: broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) comunemente nota come bronchite cronica.I progressivi peggioramenti dell'evoluzione dalla roncopatia cronica alla SAS passano il più delle volte inosservati e vengono sfortunatamente notati solo dopo la comparsa di complicanze, a volte molto gravi. E' quindi importante non sottostimare un problema in apparenza innocuo che deve invece essere trattato precocemente per evitare il rischio di subire seri danni.



DIAGNOSI

La diagnosi è volta a distinguere il russatore semplice dal russatore apnoico, a determinare ove esiste il danno anatomico responsabile del fenomeno, a svelare l'esistenza di complicanze.

L'indagine inizia con la raccolta dettagliata della storia clinica del paziente (anamnesi) e continua con una serie di visite ed esami strumentali: visita otorinolaringoiatrica con endoscopia nasale a fibre ottiche, fibrolaringoscopia laringea con test di Muller, vista cardiologica con ECG, visita pneumologica con spirometria, EEG, test allergologici, eventuale visita endocrinologica e dietologica.

E' sempre estremamente importante consultare anche un medico specialista in medicina del sonno (in genere un neurologo) che possa valutare a fondo tutte le anomalie del sonno che presentano questi pazienti.
In ogni caso l'indagine più importante, specifica e preliminare ad ogni altro accertamento per lo studio delle roncopatie, è la Polisonnografia.

Questo esame consiste nella registrazione continua simile a quella dell'holter elettrocardiografico o pressorio, durante il sonno del paziente, di diversi parametri fisiologici: il flusso respiratorio nasale, il livello di saturazione dell'ossigeno del sangue, l'ECG, i movimenti respiratori toracici e addominali e l'intensità dei suoni emessi.
I dati registrati su una piccola scheda magnetica saranno poi riversati su un computer, analizzati in dettaglio e refertati.
La registrazione polisonnografica dura tra le 6 e le 7 ore. E' possibile la registrazione anche al domicilio del paziente. Talvolta, nei casi più gravi, si rende necessario il ricovero di una notte.



TERAPIA (medica, meccanica, chirurgica)

Terapia medica - Tra i vari metodi di terapia medica sono da ricordare, in particolare, le regole igienico-sanitarie volte a ridurre i fattori che favoriscono la roncopatia quali l'alcool, il tabacco, l'uso di sonniferi, gli abusi alimentari.

E' importante ottenere una cospicua diminuzione di peso per ridurre i depositi di tessuto adiposo nelle strutture della gola mediante l'intervento di un valido dietologo competente per questo genere di pazienti.
Gli unici rimedi farmacologici che mantengono una sia pur limitata efficacia sono quelli tesi a migliorare la ventilazione nasale.

Terapia meccanica - L'ossigenoterapia migliora la saturazione di ossigeno ma non riduce il numero di apnee, la loro durata e l'entità della roncopatia. La maschera a pressione positiva o CPAP (Continue Positive Air Pressure) consente l'insufflazione continua di aria sotto pressione per via nasale durante la notte; è attualmente il trattamento non chirurgico più efficace per far cessare gli episodi di apnea e, a pressioni leggermente superiori, anche la roncopatia.

Terapia chirurgica - I trattamenti hanno lo scopo di migliorare la ventilazione nasale e di correggere in modo specifico le alterazioni anatomiche connesse alla roncopatia.
L'adenoidectomia, associata o meno alla tonsillectomia, in genere è sufficiente per risolvere il problema perlomeno nei bambini. <approfondimento>
La tonsillectomia, associata o meno ad altri interventi sul palato, è indicata anche nell'adulto in caso di tonsille voluminose e ostruenti. <approfondimento>
La settoplastica, che consente di "riposizionare" il setto nasale deviato sulla linea mediana, rendendolo rettilineo al fine di ristabilire la pervietà nasale. >
Gli interventi per ridurre il volume dei turbinati troppo congestionati ed aumentati di volume (come spesso avviene nelle riniti allergiche e/o vasomotorie). >

L'intervento chirurgico di elezione per la roncopatia è l'Uvulo Palato Faringo Plastica o UPPP Si tratta di un intervento piuttosto impegnativo da riservare ai casi più gravi. Viene eseguito in anestesia generale e richiede una degenza media di 8 giorni.

Laser chirugia
Oggi, una innovativa aternativa alla UPPP è costituita dalla LAUP o Uvulo Palato Plastica Laser. Il rimodellamento e la riduzione dell'ugola e del palato molle sono effettuati utilizzando un Laser in anestesia locale o generale.
Gli atti chirurgici sopra descritti possono essere effettuati gli uni indipendentemente dagli altri o talvolta in associazione. In genere comunque la terapia chirurgica della roncopatia inizia con gli interventi volti a migliorare la respirazione nasale (interventi Laser sul setto e sui turbinati) e si completa solo in caso di necessità con gli interventi sul palato (LAUP) o sulla laringe (sospensione ioidea).



SE NON SI OPERA ........CHE FARE?

- E' importante cercare di perdere i chili in eccesso con una attività fisica ed una dieta corretta impostata e seguita da un dietologo esperto in queste patologie: il sovrappeso aumenta in modo considerevole le probabilità di russare.

- Il pasto serale deve essere leggero e il più possibile sano. E' bene quindi evitare le "abbuffate" e diminuire il consumo di caffè e di alcool.

- E' consigliabile umidificare la stanza da letto con idonei umidificatori elettrici l'aria troppo secca può provocare ostruzione respiratoria nasale, costringendo il paziente ad una respirazione orale.

- Anche la posizione assunta prima di addormentarsi è importante: si deve infatti cercare di prendere sonno sdraiati su un fianco oppure proni. L'importante è non dormire supini per evitare un eccessivo rilassamento dei tessuti del velo pendulo (palato molle) e dell'ugola, che vibrano al passaggio dell'aria creando il tipico rumore del russamento.
Un valido artificio per evitare questo fatto consiste nel cucire una tasca nella parte mediana posteriore della giacca del pigiama del paziente ed inserire in questa tasca una serie di palline da ping-pong o da tennis.

- Si può tentare di ovviare agli eventuali problemi di difficile respirazione nasale utilizzando, nelle ore notturne, gli appositi cerotti che si usano anche nello sport per migliorare il rendimento fisico degli atleti attraverso una miglior respirazione nasale (sono reperibili in commercio).

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