lunedì 25 dicembre 2023

NATALE 2023


 Auguri ai medici, “che con grande passione continuano a curare a prendersi cura dei cittadini, dei malati”. Alle professioni sanitarie, “garanti del diritto alla salute”. Ai malati, “perché la loro vicinanza, il loro affidarsi ai professionisti, ai medici è la migliore medicina”.  E, infine, a tutti i cittadini, perché difendano il Servizio sanitario nazionale.

Questo Servizio sanitario nazionale è un bene prezioso, perché considera tutti uguali davanti alla salute, diversamente da quello che avviene in altre parti del mondo. Difendiamolo questo sistema, perché veramente è l’attuazione di quell’articolo 32 della Costituzione, che considera la salute un bene fondamentale di tutti.


il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri


giovedì 23 settembre 2021

Ecco come le emozioni provocano disturbi digestivi e intestinali

 Pancia gonfia, dispepsia, meteorismo, colon irritabile possono avere un’origine psicosomatica.Sempre più persone soffrono di disturbi di stomaco e intestino.

  • Tra i sintomi che più comunemente vengono riferiti al proprio medico ci sono:
    stitichezza e diarrea
  • dolori addominali di tipo crampiforme
  • pancia e stomaco gonfi
  • meteorismo e flatulenza
  • digestione lenta
  • nausea

A questi disturbi si risponde con indagini diagnostiche che comprendono esami e test per scoprire le cause fisiche che li originano, ad esempio:

  • eventuali allergie e intolleranze alimentari
  • presenza di ulcere e infiammazioni della mucosa gastroduodenale
  • calcoli biliari
  • diverticoli o polipi intestinali e via discorrendo

Sono tantissime le malattie che provocano disturbi all’apparato gastrointestinale, ma non sempre dietro un addome costantemente gonfio e affaticato c’è una patologia. Talvolta a provocare il problema c’è “solo”… la nostra psiche.

Non a caso l’intestino viene definito anche il “secondo cervello”, ovvero un organo sensibilissimo che capta e reagisce ai nostri cambiamenti d’umore, al nostro livello di ansia e di stress, e che nelle persone particolarmente sensibili, ancor più se di sesso femminile e giovani, produce sintomi che sono un segnale da non sottovalutare. Certo, questi mal di pancia emotivi non sono gravi, non sono patologici ma… possono sempre diventarlo se non si affrontano le cause psicologiche che ne sono all’origine.

Correlazione tra stato emotivo e disturbi digestivi e intestinali

Ma come è possibile che una stitichezza ostinata, uno stomaco gonfio e dolorante che fatica a digerire anche il pasto più leggero possano essere conseguenza di uno stato emotivo alterato?

Consideriamo il funzionamento parallelo di questi due organi: intestino e cervello, che “dialogano” in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare.

Infatti anche nell’intestino sono presenti cellule neuronali, seppur molte meno rispetto a quelle cerebrali, le quali, influenzate da fattori fisici e da stimoli di vario tipo, tra cui le emozioni interne, rilasciano ben il 95% della serotonina totale sprigionata dall’organismo.

La serotonina è proprio l’ormone che regola gli stati d’animo e le loro mutazioni, e le informazioni in esso presenti, vengono inviate direttamente al sistema limbico del cervello, che ha il compito di rielaborale.

Quando le emozioni hanno un tratto negativo, e sono associate a stati di tensione e di ansia o di paura, allora il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina per gestire il surplus emotivo ma questo ha delle conseguenze sulla funzionalità dell’apparato digestivo.

Cosa succede?

Ciò che accade è che la muscolatura addominale si contrae provocando gonfiore, diarrea o stitichezza, crampi, senso di tensione, spasmi. Ma non è finita qui, infatti la tensione emotiva, lo stress, inducono una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, cosa che può alla lunga provocare infiammazione delle mucose e quindi bruciori, gastrite, persino ulcere.

La muscolatura addominale contratta nella zona diaframmatica, infine (cosa di cui ci accorgiamo quando tendiamo, senza renderci contro, a stare in apnea anziché respirare profondamente “di pancia”), rallenta la digestione e crea la classica dispepsia.

E’ dunque molto importante, una volta che gli esami clinici e i test allergologici abbiano escluso un’origine patologica dei nostri disturbi gastrointestinali, cercare di lavorare sul nostro stato psicologico, abbassando i livelli di stress e trovando delle valvole di sfogo.

Le emozioni negative possono farci ammalare, ricordiamocelo!



giovedì 13 maggio 2021

Esami del sangue: ecco i controlli da fare regolarmente per tenere d’occhio la tua salute

 Quando siamo giovani e ci sentiamo sempre bene e nel pieno delle forze, tendiamo a non darci troppo peso. Sentendoci in forma smagliante, ci capita di sottovalutare l’importanza di tenere monitorata la nostra salute, in particolare in un’ottica di prevenzione. Ma non dobbiamo dimenticarci che, con l’avanzare dell’età, diventa sempre più importante assicurarsi che tutto sia a posto, soprattutto se pratichiamo sport con regolarità o stiamo affrontando cambiamenti fisici o alimentari particolari. Per questo motivo ci sono alcuni controlli che, in particolare a partire dai 40 anni, si consiglia fortemente di eseguire con cadenza regolare.



Analisi del sangue da fare regolamente

  • Esame emocromocitomerico, per il conteggio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
  • In particolare dopo i quarant’anni non va assolutamente sottovalutato il livello dei grassi presente nell’organismo, quindi vanno fatte dei prelievi per misurare il livello di colesterolo e trigliceridi. Questi controlli sono consigliati ogni due anni, se le precedenti analisi hanno dato risultati nella norma.
  • Controllo della glicemia, per valutare la funzionalità dell’apparato endocrino quantificando il glucosio presente nel sangue.
  • La valutazione della funzionalità tiroidea è un check importante, data la piuttosto alta incidenza nelle donne di problematiche alla tiroide. Il prelievo del sangue consente di valutare la salute della ghiandola e, se necessario, curarla tempestivamente. Viene fatta come controllo di routine soprattutto per donne che vogliono iniziare una gravidanza.
  • Sempre per le donne, un controllo che è importante fare regolarmente è la valutazione del metabolismo tramite un prelievo che misura glicemiacolesterolo e trigliceridi. Si tratta di esami del sangue di routine che andrebbero eseguiti ogni anno o ad anni alterni, soprattutto dopo la menopausa, momento della vita della donna in cui il metabolismo rallenta e quindi è più probabile trovare questi valori alterati.
  • Controllo dell’emocromo e delle riserve di ferro soprattutto quando le donne iniziano ad avere le mestruazioni, è importante controllare se l’introito di ferro è sufficiente
  • Transaminasi, per controllare la funzionalità epatica e cardiaca.

Naturalmente non è necessario farli tutti ogni anno. Tuttavia ce l’hanno sempre detto, prevenire è meglio che curare e conviene fare un piccolo sforzo in più per sincerarsi di stare bene e avere tutti i valori nella norma.

Fonte| Fondazione Veronesi

domenica 26 gennaio 2020

Comunicazione di servizio: c'e' sempre qualcuno invidioso della vostra personalita'. A questa fascia di persone dedico la mia piu' totale comprensione e invoco sempre il principio che deve muovere ogni individuo che si avvicini a questa stupenda professione per ricordarmi e ricordarvi che nuocere e ancor di piu' nuocere con premeditazione è il danno piu' grande che si possa fare prima di tutto a noi stessi. Continuo a ricevere ingiurie e gravi diffamazioni per il solo fatto che queste 2 persone, dai nick definiti come Killing ed imperatrice, non accettando nella loro malata psicologia il fatto che io possa essere un medico, continuano a cercare i miei dati personali ,violando in questo modo la mia privacy e ledendo in maniera gravissima la mia persona, la mia sfera familiare e la mia professionalità. Nel web si è consapevoli del fatto di poter incrociare persone poco stabili psicologicamente e quindi ci si difende dando pochissime informazioni personali e a volte anche sviando le ricerche patologiche che qualcuno , come le signore suddette, hanno volontariamente e premeditatamente, sulla mia persona, inquadrando il loro comportamento come vero e proprio stalking. Su migliaia di persone che giornalmente mi leggono, nessuno finora ha, per fortuna, avuto queste caratteristiche che accomunano lo stalker, il serial killer e lo psicopatico e voglio sperare che siano casi,seppur disgraziati, isolati dall'agire comune. Monito per tutti i miei lettori, che siano affezionati o meno, attenzione a questi 2 nick :killing ed imperatrice, sono delle stalker per le quali ,a mio avviso, andrebbe consigliato un periodo di analisi e cura delle loro evidenti ossessioni. Grazie per la lettura.

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lunedì 8 luglio 2019

SINDROME DA IDROCUZIONE

(idrocussione), sincope che insorge improvvisamente durante un bagno in acqua fredda, caratterizzata da perdita di coscienza con arresto riflesso della respirazione (l’incidente viene comunemente chiamato congestione). L’i. si distingue dall’annegamento che è dovuto a penetrazione di acqua nelle vie respiratorie.Generalmente si manifesta non appena si entra in acqua, ma talvolta può verificarsi anche durante il bagno (questa evenienza è frequente nei subacquei che scendono in profondità trovando temperature sensibilmente basse), o addirittura quando si è usciti dall’acqua (iritardata).L’i. presenta diverse forme cliniche: a volte l’individuo viene colpito dal malore in modo brusco e cala improvvisamente a fondo  altre volte l’incidente è preceduto da segni premonitori, quali malessere, vertigini, crampi, ronzii alle orecchie.Di per se stessa l’i. causa di rado la morte perché la sincope è reversibile  tuttavia, poiché la ripresa respiratoria si verifica quando l’individuo è ancora in acqua, sopravviene quasi sempre la morte per annegamento.Sul meccanismo d’insorgenza dell’i. sono state formulate alcune ipotesi.Secondo la più seguita, la bassa temperatura dell’acqua indurrebbe fenomeni di vasocostrizione che provocherebbero turbe dei centri nervosi diencefalici e inibizione dei centri respiratori  altri fattori responsabili potrebbero essere: lunga esposizione al sole, abbondante sudorazionedigestione in corso. Un’altra ipotesi, basandosi sul fatto che alcuni soggetti colpiti da i. presentano reazioni cutanee, sostiene che all’origine dell’incidente ci sarebbe uno shock allergico.Al paziente deve essere subito praticata la respirazione artificiale e, se le condizioni lo richiedono, il massaggio cardiaco.


SINDROME DA IDROCUZIONE : TRE RAGAZZI MORTI IN TRE GIORNI !!
I ragazzi non sanno cos'è la sindrome da idrocuzione. Spieghiamolo. Se passi due ore al sole, ti sei fatto un kebab appena uscito da scuola e magari sotto al sole hai anche fatto due tiri a calcio, NON DEVI entrare in acqua. Specialmente evita di fare tuffi!!! Il tuo corpo è a 37/39°C e l'acqua del mare, o peggio di lago e fiume, non supera probabilmente i 18. Il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno shutdown del sistema. La respirazione si ferma, si sviene e trovandosi in acqua, spesso si affonda in quanto, specie in laghi e fiumi, non essendo l'acqua salata, non aiuta a sorreggere il corpo, e si finisce per annegare. Se si conoscessero i sintomi dell'idrocuzione come ronzii alle orecchie, nausea, senso di freddo improvviso, riduzione del campo visivo e affaticamento, si potrebbero salvare molte più persone. Purtroppo l'idrocuzione è infida. Può essere rapida e completamente asintomatica. Quindi conviene sempre bagnarsi con calma e gradualmente per evitare qualsiasi rischio.
Brutta cosa che nel 2019 non venga fatta informazione. Si salverebbe piu'di qualche vita.

martedì 19 febbraio 2019

Anti tosse, l'Ema chiede il ritiro dei medicinali a base di fenspiride

Farmaci per la tosse a base di fenspiride, lo stop dell’UE: “Possibili problemi al cuore


In via precauzionale, il comitato per la sicurezza dei medicinali dell'Ema ha raccomandato la sospensione in tutta l'UE dei medicinali a base di fenspiride, farmaci usati nei bambini e negli adulti per alleviare la tosse causata da malattie polmonari. La causa è il rischio di prolungamento dell'intervallo QT e torsioni di punta che adesso verrò valutato in maniera approfondita.

Il comitato per la sicurezza dei medicinali dell'Ema (Prac) ha raccomandato la sospensione in tutta l’Unione Europea dei medicinali a base di fenspiride, farmaci usati nei bambini e negli adulti per alleviare la tosse causata da malattie polmonari.

La sospensione è una misura precauzionale per proteggere i pazienti mentre il Prac rivaluta il rischio di prolungamento dell'intervallo QT e torsioni di punta (anomalie dell'attività elettrica del cuore che possono portare a disturbi del ritmo cardiaco).

In Italia, secondo quanto si legge nella banca dati di Aifa, sono 4 i farmaci in commercio che contengono questo principio attivo:

ESPIRAN
AIC: 023154
Azienda: NUOVA ICT S.R.L.

FENSPIR 
AIC: 024773
Azienda: I.BIR.N-ISTITUTO BIOTERAPICO NAZIONALE S.R.L.

FLUIDEN 
AIC: 024310 
Azienda: LEGON S.R.L.

PNEUMOREL
AIC: 024429
Azienda: LES LABORATOIRES SERVIER .

In passato, casi di alterazioni del ritmo cardiaco erano stati riportati in pazienti che avevano assunto questi medicinali. Per esplorare il potenziale legame tra fenspiride e questi disturbi del ritmo cardiaco, sono stati condotti studi sugli animali che ora evidenziano che fenspiride ha il potenziale di prolungare il QT nell’uomo.

Il Prac ora esaminerà tutte le prove disponibili e formulerà raccomandazioni sulle azioni da intraprendere in merito alle autorizzazioni all'immissione in commercio per i medicinali a base di fenspiride in tutta l'UE. Una volta conclusa la revisione, l'Ema comunicherà ulteriori informazioni e fornirà una guida aggiornata per i pazienti e gli operatori sanitari.

giovedì 5 luglio 2018

“La Chemioterapia è Cancerogena: l’Oms lo conferma”

Sembra una barzelletta, purtroppo è tutto vero: la chemio è cancerogena. Sì, avete letto bene: la terapia che dovrebbe curare i tumori, in realtà in alcuni casi è un agente che ne scatena l’insorgere.
In realtà, c’è da dire che già da tempo si conoscono gli effetti collaterali di questa cura.
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Per fare un esempio, già nel 1938 il farmaco DES, usato principalmente per curare il cancro alla mammella, era stato messo in discussione per i suoi noti effetti collaterali, anche nel lungo termine. Tuttavia, il DES uscì fuori commercio solo nel 1970, sostituito dall’altrettanto discusso TAMOXIFEN. A proposito di TAMOXIFEN, il ricercatore canadese Pierre Blais lo descrive come “farmaco spazzatura che si pone ai vertici del mucchio di immondizia”, poiché promotore di cancri particolarmente aggressivi all’utero e al fegato, nonché responsabile di fatali coagulazioni di sangue e ostacolo ad altre numerose funzioni. É sconcertante pensare che tutti quei milioni di donne che decidono di curare il cancro alla mammella con chemioterapie, allo stesso tempo stanno inconsapevolmente assumendo sostanza classificate come cancerogene.
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Come se non bastasse, una statistica condotta dall’OMS in unione con l’American Cancer Society, quantifica il reale beneficio della chemioterapia in una media di appena il 2,2%. Come dire: i rischi sono di gran lunga maggiori dei reali effetti positivi.
A tutto questo, c’è una spiegazione scientifica.
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La chemioterapia distrugge il DNA di tutte le cellule che si dividono velocemente. Le cellule cancerogene si dividono rapidamente. Ma anche le cellule del sistema immunitario si dividono rapidamente! La chemio, in sostanza, distrugge anche l’unica cosa che può salvarci la vita! Questo avviene perché nel nostro corpo una stessa proteina funzionale (come quelle attivate dalla chemioterapia) può svolgere compiti completamente diversi in distretti diversi del corpo. Sono i famosi “effetti collaterali”. A volte possono essere leggeri; altre volte, come nel caso della chemio, possono essere devastanti.
Altro dato interessante: la chemioterapia non distruggerà mai il 100% delle cellule cancerogene. Al massimo potrà eliminare dal 60% all’80% (nel più ottimistico dei casi!) delle cellule cancerogene. Il “resto” del lavoro è svolto dal nostro sistema immunitario.
La domanda ora sorge spontanea: perché è stato possibile continuare a curare i malati di cancro con la chemio per così tanto tempo, senza cercare una soluzione alternativa?
Pigrizia? Ignoranza? Interessi “maggiori” di quelli dalla salute delle persone (dato che un trattamento chemioterapico può costare al Sistema Sanitario Nazionale anche mille euro al giorno)? Forse a questa domanda non avremo mai una risposta. E allora facciamone un’altra: esiste davvero una soluzione alternativa per la cura del cancro?
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Per trovare una risposta, bisognerebbe prima capire cos’è il cancro. Secondo il professor Giuseppe Genovesi, ricercatore universitario presso il Policlinico Umberto I di Roma e presidente del PNEI: «Bisogna riconsiderare l’uomo non più come un organismo biochimico, ma come un organismo biofisico. Le nuove scoperte della Fisica Quantistica ci dicono che noi siamo costituiti sì da atomi, molecole, ma ci dice anche che questi atomi e queste molecole non sono altro che la manifestazione di una determinata frequenza di energia. Il cancro è il risultato di un’alterazione delle frequenze del nostro corpo, che causa un errore informazionale nelle nostre cellule, facendole ammalare. Se quindi guardiamo all’uomo come a un campo energetico costituito da fotoni e non più come a un semplice aggregato di atomi, è chiaro che si può guarire semplicemente ripristinando i corretti flussi di energia nel nostro corpo, in modo tale che le cellule malate riacquistino le giuste informazioni e ripristino le loro corrette funzioni.»
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E chi legge le “informazioni” che riceviamo dall’esterno? Per decenni si è creduto che i nostri geni fossero responsabili della nostra salute. Se un genitore era morto di cancro al polmone, lo stesso destino avrebbe potuto attendere suo figlio. Ma non è così. Uno studio condotto dalla università di Montreal ha evidenziato che su 100 donne con cancro al seno, solo 7 trasmetteranno il gene malato alle proprie figlie. E tra le figlie portatrici del gene malato, non è detto che tutte si ammaleranno di cancro. E lo stesso ci insegna lo scienziato americano Bruce Lipton: non sono i geni a farci ammalare, ma il modo in cui il nostro corpo interpreta gli stimoli ambientali. Per questo Lipton parla di “Biologia delle credenze”. La nostra mente inconscia elabora ogni secondo oltre 4 miliardi di informazioni e risponde ad essi in base a come è stata programmata.
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Come ci ricorda anche il Dr. Marco Fincati, ideatore del Metodo RQI®: «È la nostra mente inconscia che controlla il 95% delle nostre funzioni. È lei che regola la respirazione, la digestione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa. È lei che “legge” le informazioni dell’ambiente  e attua meccanismi di risposta appropriati. Allo stesso modo, è lei che sa quali frequenze sono giuste per noi. Possiamo quindi comprendere quanto sia importante imparare a comunicare con la mente inconscia, se vogliamo prendere piena consapevolezza della nostra vita. Imparare a comunicare  con la nostra Mente Profonda è infatti l’unico modo per determinare autonomamente se i flussi di energia nel nostro corpo sono corretti o scorretti. Le cellule impazzite del cancro non sono altro che cellule che hanno ricevuto frequenze sbagliate. Ridando loro le giuste informazioni, esse possono riappropriarsi della loro corretta natura e ripristinare tutte le loro funzioni.»
Da quali risorse possiamo attingere per ridare le giuste frequenze al nostro corpo? Il Metodo RQI® lo fa a partire da tre soluzioni, che lavorano sui tre differenti “livelli” che costituiscono l’essere umano: la materia, l’energia e lo spirito.

lunedì 9 aprile 2018

L’ORTORESSIA: QUANDO MANGIARE SANO DIVENTA UN’OSSESSIONE

L’ortoressia può essere definita come l’ossessione psicologica per il mangiare sano.
Il termine, che è stato coniato per la prima volta da Steven Bratman nel 1997, deriva al greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito) e sta proprio ad indicare un’attenzione esagerata al cibo, alle sue caratteristiche, alle regole alimentari, come una sorta di salutismo estremo. Questo disturbo si inserisce bene nel contesto sociale attuale, nel quale prendono sempre più piede le cucine macrobiotiche e quelle biologiche, giusto per portare qualche esempio. Molto spesso, inoltre, l’ortoressia si basa su convinzioni derivanti da informazioni non verificate e accertate, ma solo “sentite dire”, derivanti dall’immaginario comune o di tendenza.
Vi è certamente differenza tra il voler seguire un’alimentazione salutare e il bisogno assoluto di assumere esclusivamente “cibi sani”, dove l’attenzione è fortemente focalizzata sulla qualità, che è determinata da criteri indiscutibili ed estremamente rigorosi. Come per tutti i disturbi, anche in questo caso è il livello, l’estremismo, a fare la differenza. A tal proposito, secondo Brytek-Matera (2012), l’ortoressia si distingue per alcune caratteristiche peculiari:
  • passare anche 3-4 ore al giorno a pensare a quali cibi scegliere, a come prepararli e consumarli;
  • avere comportamenti eccessivi nella selezione, nella ricerca e nella predisposizione degli alimenti, che comprendono: pianificare i pasti con giorni di anticipo (per evitare quelli ritenuti dannosi); perdere una grande quantità di tempo nelle preselezione e nell’acquisto dei cibi, a discapito di altre attività; preparare e cuocere gli alimenti secondo regole e procedure specifiche ritenute maggiormente salutari;
  • provare insoddisfazione affettiva e isolamento sociale causati dalla persistente preoccupazione e dalla rigidità psicologica e comportamentale legate al perseguimento delle regole alimentari autoimposte.
È chiaro come l’ortoressia influisca su tutti gli ambiti della vita dell’individuo, da quelli psicologici a quelli sociali.
In particolare, sono caratteristici il senso di colpa che scaturisce nel momento in cui non si seguano le regole e, dall’altro lato, la percezione di controllo su sé ottenuta solo dall’attenersi alle stesse, entrambi presumibilmente collegati a uno stato ricorrente di tipo ansioso. L’ortoressia, inoltre, conduce a una vera e propria forma di fanatismo alimentare, per cui si entra in un complesso di superiorità basato su aspetti concernenti il cibo, che porta a disprezzare coloro che non mangiano in modo ritenuto non sano. Tutti questi aspetti possono portare al ritiro sociale, che si esprime, ad esempio, nell’evitamento di situazioni sociali in cui non sarebbe possibile adeguarsi alle proprie norme (dall’uscita al ristorante alle ricorrenze quali il Natale), o alla rottura di rapporti con altre persone non ritenute “all’altezza” secondo i propri ideali.
Oltre che sul benessere emotivo e sociale, l’ortoressia ha conseguenze anche a livello corporeo. L’assunzione nutrizionale esclusiva ed eccessivamente restrittiva può portare problematiche quali, ad esempio, squilibri elettrolitici, avitaminosi, osteoporosi e atrofie muscolari. Questo disturbo è inoltre spesso associato ad altre problematiche di tipo ossessivo, come quelle riguardanti l’esercizio fisico, la pulizia, le malattie.
Per concludere, l’ortoressia è un disturbo che può avere serie ripercussioni sul funzionamento globale della persona. Ricercare un corretto stile alimentare è fondamentale per la salute dell’individuo, ma può diventare un problema nel momento in cui ci si imponga una serie di regole imprescindibili cui è necessario attenersi sempre e comunque per evitare conseguenze terribili. Sarebbe opportuno mantenere sempre un certo grado di flessibilità nei propri modi di pensare e di comportarsi, tenendo presente che non esiste il “giusto” assoluto, ma che il benessere è dato proprio dalla capacità di adattarsi alle diverse condizioni in cui ci si può trovare.

lunedì 13 novembre 2017

Lo scopo nascosto della pillola

Negli anni '50, lo spettro di un mondo predestinato ad un eccesso di popolazione allarmava scienziati e governi dell'Occidente industrializzato. Cominciò così una corsa frenetica per controllare le popolazioni. Ciò coincise con la scoperta di un processo relativamente poco costoso per fabbricare estrogeno sintetico e progesterone che potevano essere usati come contraccettivi, conosciuti come la pillola in associazione.
Nel dicembre 1967, sugli autobus di New York veniva visualizzato il messaggio rivolto alle donne, lanciato dalla Planned Parenthood: "Si può decidere quanti figli avere"

Benché sin dall’inizio del 1932 si sapesse da esperimenti su animali che l'estrogeno ed il progesterone potevano causare il cancro al seno, all'utero, alle ovaie ed alla ghiandola pituitaria, si pensò che la pillola fosse una soluzione efficace alla crisi di sovrapopolamento. I piani per produrre ormoni sessuali erano già a buon punto e vennero iniziati i test clinici richiesti.
Il premio Nobel Frederick Robbins espresse l'opinione prevalente di quel periodo quando si rivolse ad una riunione della American Association of Medical Colleges dicendo:
I pericoli del sovrapopolamento sono così grandi che potremmo essere costretti ad usare certe tecniche di controllo delle nascite che possono portare rischi considerevoli alle singole donne.
Ed esse portavano davvero in sé dei rischi considerevoli. 
Enovid,  la prima pillola anticoncezionale combinata (estrogeni e progestinici). Introdotta negli Stati Uniti nel 1960 e nel Regno Unito nel 1961
Enovid, il primo anticoncezionale orale, ha ottenuto un certificato medico dalla Food & Drug Administration (FDA) Americana nel 1960 sulla base di studi clinici che comprendevano solo 132 donne Portoricane che avevano preso la pillola per un anno o più a lungo.Cinque donne morirono nel corso dello studio, ma non si fece alcuno sforzo per determinare la causa della loro morte. Non c'e da sorprendersi, le prove iniziali erano sbagliate ed inadeguate. Il fatto che fosse evidente che il prodotto non era sicuro non sembrò preoccupare molto i ricercatori. Nonostante quello che avrebbe dovuto essere un avvertimento serio, la pillola fu promossa con tutto l'entusiasmo possibile dalle società farmaceutiche.
Per quanto fosse chiaro molto presto che la pillola causava embolie, non fu che verso la metà degli anni '70 che la quantità di morti di giovani donne per attacchi di cuore e ictus cominciò ad attirare l'attenzione del pubblico. Gli avvertimenti profetici di alcuni dottori - che l'aumento diffuso dell'uso di contraccettivi orali avrebbe creato rischi per la salute su una scala mai conosciuta in medicina - stavano realizzandosi.
Il Dr. Ellen Grant, uno dei primi ricercatori sugli effetti pericolosi della pillola e autore di The Bitter Pill e di Sexual Chemistry, aveva già detto nel 1960 di essere rimasta sbalordita quando gli ormoni sintetici non erano stati ritirati dal mercato a causa dei loro già riconosciuti e gravi effetti collaterali.
Le statistiche hanno confermato che per le prime donne che avevano usato la pillola c'era un rischio di avere delle trombosi undici volte superiore. In effetti, ci sono attualmente circa 60 milioni di donne in tutto il mondo che "provano" la pillola. É chiaro che le prime rassicurazioni dei governi e delle compagnie farmaceutiche erano menzogne.
Uno studio recente dell'Ufficio dell'Ispettore Generale del Department of Health and Human Services statunitense ha rivelato che più del 70 per cento delle informazioni ai medici sui contraccettivi orali sono “fuorvianti o poco esatte”, facendo dei contraccettivi la categoria di medicine prescritte più ingannevolmente pubblicizzata", con gli antibiotici al secondo posto.
Anche se la pillola é entrata sotto varie forme e con successo nella vita di milioni di donne, resta il fatto che gli effetti a lungo termine dell'alterazione artificiale della vita orinonale e riproduttiva di una donna é di cattivo augurio non solo per la salute delle donne stesse, ma anche per quella delle future generazioni.
Il Dr. David Clark, un neurologo dell'Università della Kentucky School of Medicine, ha esposto una verità quando ha detto: “La pillola permette degli esperimenti sul totale della popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati, come sono generose le donne ad offrire i loro corpi alla scienza medica, anche se non è stato mai dato un consenso basato su informazioni".
Dal 1975, l'impressione sconvolgente causata dalle morti per embolia ed attacchi di cuore di giovani donne che prendevano la pillola, ha sollevato I'indignazione del pubblico. La conseguente pressione dei gruppi di consumatori ha convinto il Commissario della FDA a proporre che i contraccettivi orali siano accompagnati da un pacchetto di inserti con avvertimenti comprensibili ed estesi circa i possibili effetti collaterali della dose prevista. Ci si aspettava opposizione da parte dei produttori. Ciò che non ci si aspettava, invece, erano gli attacchi violenti da parte della American Medical Association e dell'American College of Obstetricians and Gynecologists. Sembrava che se i professionisti della medicina, che non volevano spargere allarmi ingiustificati fra le pazienti, non informavano a fondo le donne dei rischi, nessun altro avrebbe dovuto farlo.
Pur conoscendo da circa quarant'anni i numerosi effetti collaterali della pillola, ci sono ancora pochi medici che informano adeguatamente le loro pazienti dei numerosi rischi e dei possibili gravi problemi connessi all'uso della pillola.
Nel 1995 il prof. John Guillebaud, un noto esperto Inglese della pianificazione familiare, ha scritto: "Per quanto non privi di rischi, i benefici della pillola superano di gran lunga i suoi rischi. Un altro modo di dirlo é che la pillola é sicura, ma che alcune donne sono pericolose."
Questo modo di parlare a doppio senso culla sia i dottori che le donne in un falso senso di sicurezza, assicurando loro che la nuova generazione di contraccettivi orali é adesso del tutto sicura. Purtroppo, nulla potrebbe essere più distante dal vero.

“La pillola permette esperimenti su tutta la popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati”.

Dr. David Clark, neurologo, University of Kentucky School of Medicine.