IPOACUSIA TECNOPATICA (danni da rumore)
Ipoacusia ed acufeni da trauma acustico
La vita dei nostri tempi impone all'uomo di passare gran parte della sua esistenza in ambienti nei quali il "rumore" può essere molto intenso e protratto nel tempo.
Si fa riferimento non soltanto al contatto obbligatorio che esiste nell'ambiente di lavoro tra uomo e macchina, ma anche alle situazioni che, nella strada e nelle abitazioni, espongono inevitabilmente l'uomo a sorgenti spesso non indifferenti di rumore, per arrivare infine al contatto volontario fra essere umano e rumore come avviene nell'ambito di certe attività sportive e ludiche.
Al progressivo e naturale decadere della funzione uditiva per fenomeni di "invecchiamento" si sovrappongono altri danni all'udito legati alle condizioni di vita e di benessere.
Alla presbiacusia (perdita di udito dovuta all'invecchiamento) che è un fenomeno biologico naturale, per l'intervento di questi fattori, si aggiunge nel mondo moderno, la "socioacusia" (Rossi).
Un rumore di particolare intensità non produce la stessa identica diminuzione della funzione uditiva in tutte le persone che sono state sottoposte ad esso. Infatti accanto a persone normalmente suscettibili al danno da rumore, che costituiscono la grande maggioranza della popolazione, ve ne sono altre dotate di particolare suscettibilità ed altre infine scarsamente suscettibili.
Questa suscettibilità al danno uditivo da trauma acustico cronico è legata a diversi fattori costituzionali (caratteristiche statiche e dinamiche dell'orecchio medio ed interno) e a fattori contingenti legati a processi patologici dell'orecchio interno
Il trauma acustico può agire con meccanismo acuto o con meccanismo cronico.
L'ipoacusia da trauma acustico acuto
Avviene per esposizioni improvvise a rumori molto violenti (ad esempio esplosioni).
E' spesso unilaterale ed è prodotta dall'onda sonora, che agisce elettivamente su alcune strutture della chiocciola (organo di Corti).
L'ipoacusia (perdita di udito) da trauma acustico acuto è di tipo recettivo (dovuta a un danno delle strutture neurosensoriali e nervose dell'orecchio), con acufeni (percezione di rumori che non esistono nell'ambiente) e recruitment (distorsioni della sensazione sonora).
Il tracciato audiometrico (esame dell'udito) è caratterizzato da un notevole aumento di soglia per i toni puri di frequenza 4000 Hz e di frequenza superiore a questa.
L'ipoacusia da trauma acustico cronico
Avviene per esposizioni prolungate a rumori con particolari caratteristiche (soprattutto nella attività lavorativa).
I processi degenerativi interessano all'inizio una piccola parte dell'organo di Corti; con il persistere dell'azione traumatica i fenomeni degenerativi si estendono progressivamente agli altri settori dell'organo e ad altre parti delle vie acustiche (ganglio di Corti)
L'esistenza dei danni uditivi causati dal rumore è nota sin dall'antichità.
Essa è per lo più bilaterale e simmetrica, ed è preceduta di solito da acufeni ad alta tonalità. Inizia con un aumento di soglia per i toni puri di frequenza 4000 Hz; persistendo l'esposizione al rumore si osserva un aumento di soglia per i toni di frequenza 6000 e 8000 Hz, che successivamente si estende anche ai toni frequenza 2000 e 1000 Hz.
L'ipoacusia ha carattere recettivo ed è accompagnata da recruitment e da acufeni. Quando cessa l'esposizione al rumore, la evoluzione della ipoacusia si arresta, ma il danno ormai prodotto è irreversibile.
Il danno acustico da rumore può essere prevenuto con opportune misure profilattiche ambientali e personali (protettori acustici di vario tipo, caschi, ccc.), ma non esiste purtroppo alcuna terapia efficace.
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