mercoledì 5 novembre 2014

FARINGITI

FARINGITI ACUTE (malattie infettive acute di origine virale o batterica)
Le faringiti acute possono essere isolate ed interessare la sola faringe come avviene in genere nelle forme batteriche (streptococchi) oppure essere conseguenze di processi acuti virali o batterici che interessano organi vicini (naso, seni paranasali, laringe). Le forme virali sono secondarie a localizzazioni del virus influenzale o di altri virus che colpiscono il naso (rhinovirus), la congiuntiva e le ghiandole linfatiche del collo (adenovirus).
La terapia delle forme acute sarà antibiotica nelle forme batteriche e sintomatica nelle forme virali.




FARINGITI CRONICHE (forme irritative, infiammatorie e distrofiche)
Le faringiti croniche rappresentano la patologia più frequente della faringe ed appaiono frequentemente correlate a patologie a carico di altri organi ed apparati.
La faringite, quindi, sarebbe nella maggior parte dei casi secondaria ad altri fattori:

Malattie del naso e dei seni paranasali

Malattie del rinofaringe e dell'orofaringe

Reflusso gastro - esofageo

Patologie generali dell'organismo

Fattori climatico-ambientali

Malattie del naso e dei seni paranasali

riniti e rinosinusiti: l'infiammazione faringea sarebbe provocata dalla continua discesa in faringe di muco nasale infetto.

ostruzione respiratoria nasale causata da: deviazioni del setto, ipertrofia dei turbinati, allergia, polipi.
In questi casi si instaurano condizioni analoghe a quelle che sono alla base dei processi infiammatori cronici aspecifici delle vie aeree. La mancanza di una corretta funzione nasale (riscaldamento, filtrazione ed umidificazione dell'aria inspirata) espone la faringe ad inalazione di aria fredda, piena di sospensioni e non umidificata, causando una irritazione continua sulla mucosa.

Malattie del rinofaringe e dell'orofaringe

Adenoiditi e tonsilliti recidivanti


Reflusso gastro - esofageo
Può essere ricontrato in esofagiti, gastriti, ernia iatale o ulcera gastrica.
La faringite è determinata dalla variazione del PH ipofaringo-esofageo.
La presenza in esofago anche di minime quantità di succo gastrico o di gas, che refluiscono salturiamente dallo stomaco, danneggia chimicamente la mucosa dell'esofago, della faringe e della laringe.
In un'ampia casistica (circa il 70%) di pazienti affetti da faringite cronica, non altrimenti spiegabile, risulta presente un reflusso gastro-esofageo del tutto asintomatico, ma dimostrabile con test specifici (Ph-metria esofagea, Rx, esofagogastroscopia).
Particolare attenzione deve essere rivolta in questi casi alla presenza nella mucosa gastrica di un germe (Helicobacter) che pare essere responsabile dell'ulcera e forse anche delle neoplasie.
La presenza del germe può essere svelata da alcuni esami (anticopri antihelicobacter, Urea C13 breath test e soprattutto esofagogastroscopia con biopsie multiple).
Nelle faringiti da reflusso è presente una cospicua serie di sintomi (talvolta confusi con sintomi "nervosi"): senso di corpo estraneo in gola, secchezza, tosse secca, disfonia, necessità di raschiare la faringe, difficoltà nella deglutizione, laringospasmo, ecc..)
La terapia delle faringiti da reflusso si avvale di farmaci in grado di inibire la secrezione acida dello stomaco (pantoprazolo e altri) e di farmaci (a Ph basico) in grado di "tamponare" l'acidità esofagea e gastrica. Nel caso di infezione da Helicobacter è necessario l'uso di antibiotici associati (claritromicina e amoxicillina) e l'intervento del Gastroenterologo

Patologie "d'organismo"
La faringite cronica compare frequentemente in soggetti con turbe gastrointestinali ed epatiche, nei diabetici, negli uremici, nei nefropazienti.

Fattori "climatico-ambientali"

Abitudini di vita: abuso di alcool e/o di tabacco.

Condizioni particolari in ambienti di lavoro: clima secco, ambienti surriscaldati o contenenti polveri o vapori.



SINTOMATOLOGIA
I pazienti accusano frequentemente alterazioni della sensibiltà della gola (parestesie) sotto forma di senso di corpo estraneo, di solletico o di secchezza. E' sintomo costante la necessità di deglutire continuamente, ma la deglutizione non è mai dolorosa, anzi coincide spesso con la temporanea scomparsa dei sintomi.
I pazienti avvertono inoltre la continua necessità di raschiare la gola irritando ancora di più la mucosa e sostenendo in questo modo il perdurare dei sintomi. Può essere presente tosse stizzosa, talvolta violenta, , resistente alle cure e persistente.

DIAGNOSI

Dovrà essere eseguita una attenta valutazione delle condizioni del naso, delle fosse nasali, dei seni paranasali mediante idonei esami (video endoscopia).

Dovrà essere ricercato un eventuale stato allergico ad inalanti e agli alimenti mediante test specifici (test allergologici).

Dovrà essere indagato a fondo il sospetto di eventuale reflusso gastro - esofageo mediante il colloquio anamnestico con il paziente e con i test idonei: Ph metria esofagea; esame radiografico esofago-stomaco con ricerca reflusso G/E e/o ernia iatale, esofago-gastro-scopia.

Dovrà essere eseguito uno studio il più possibile accurato ed approfondito delle condizioni epatiche, gastro-enteriche e renali.
TERAPIA
La terapia delle faringiti croniche non è mai agevole e sono frequenti i casi in cui i sintomi tendono ad essere molto resistenti ad ogni tentativo terapeutico.
Non esiste, inoltre, una terapia specifica delle faringiti croniche trattandosi, nella maggior dei casi, di affezioni nelle quali rivestono importanza determinante fattori di tipo costituzionale o malattie di altri organi.
Ogni tentativo terapeutico dovrà, in primo luogo cercare dl modificare gli elementi in grado di sostenere e favorire il processo faringitico attraverso l'eliminazione di ogni fattore che possa costituire uno stimolo continuo per la mucosa.
Si tratta quindi di una terapia mirata sulle cause della malattia. Molto importante è, a questo proposito, qualora si abbia il sospetto di una malattia da reflusso, l'eliminazione dello stesso con farmaci antireflusso e antiacidi
E, qualora si sospetti una causa nasale, una adeguata terapia medica o chirurgica della stessa.

Una volta curati o eliminati tali fattori, possono essere molto utili le:



Terapie farmacologiche: polivitaminici, immunostimolanti, fitofarmaci, sintomatici



Terapie Omeopatiche con vari tipi di principi attivi



Terapie inalatorie e aerosoliche con farmaci e prodotti specifici e idonee apparecchiature



Terapie Termali - da eseguirsi presso centri specializzati, con acque sulfuree o salsobromoidiche per gli innegabili effetti antiinfiammatori, eutrofizzanti e mucolitici

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