venerdì 7 novembre 2014

Dieta e cortisone

Aiutarsi con gli alimenti in caso di terapia antinfiammatoria con cortisone


L'uso di terapie comporta spesso la necessità di apportare alcuni cambiamenti, momentanei, nell'alimentazione quotidiana. Le precauzioni da prendere hanno una doppia motivazione: da una parte, supportare la carenza, provocata dagli stessi medicinali, di minerali e vitamine, dall'altra non scatenare effetti collaterali dannosi per la salute. In particolare sui processi infiammatori si deve limitare l'apporto di sostanze nutritive che favoriscono i processi infiammatori, mentre deve essere incrementato l'apporto di sostanze antiinfiammatorie e protettive. Tra le sostanze nutritive scatenanti i processi infiammatori vi è l'acido arachidonico. Anche se l'organismo produce normalmente acido arachidonico, il 90% di questo proviene dall'alimentazione. L'acido arachidonico adempie a funzioni importanti nell'organismo, ma in eccesso favorisce la formazione d'intermediari e di agenti scatenanti il processo infiammatorio, in particolare promuovendo la formazione di radicali liberi. L'acido arachidonico si trova unicamente negli alimenti di origine animale, quindi si consiglia di diminuire il consumo di carne e sostituire con leguminose (lenticchie, ceci, fagioli) e prodotti a base di soia e tofu, ridurre il consumo di uova e preferire i latticini magri. Tra le sostanze con effetto positivo sull'alimentazione vi sono gli antiossidanti quali la vitamina E (proprietà antinfiammatorie particolarmente presente in spinaci, asparagi e kiwi), la vitamina C (peperone rosso, prezzemolo e arance), il betacarotene, lo zinco (interviene in molti processi antinfiammatori è contenuto in prezzemolo, aglio e carote), il selenio e gli acidi grassi polinsaturi omega 3. Mentre gli antiossidanti captano e neutralizzano i radicali liberi, gli acidi grassi omega 3 impediscono la sintesi dei mediatori infiammatori. Per incrementare l'apporto di acidi grassi omega 3 si consiglia di consumare regolamente pesci come aringhe, sgombri, salmone, anguilla, preferire oli vegetali ricchi di acido linoleico come olio di colza, soia, noci, germe di grano. Arricchire l'alimentazione di antiossidanti significa consumare abbondantemente, durante la giornata, frutta e verdura e dare la preferenza a prodotti integrali.
Il cortisone influisce sul modo in cui il corpo metabolizza il cibo, per cui durante terapie prolungate sarà possibile notare un aumento dell'appetito e un facilità nell'aumento di peso. Si consiglia pertanto una dieta nutriente ma a basso contenuto calorico preferendo quindi alimenti come agnello magro, pesce, pollo, legumi, prodotti caseari a basso contenuto calorico. 
Somministrazioni giornaliere di cortisonici possono provocare un aumento della pressione arteriosa, ritenzione idrica e salina o eccessiva deplezione di potassio; possono essere necessari quindi un regime povero di sale. La ritenzione dei liquidi e la ritenzione salina può causare gonfiore alle mani e alle caviglie, innalzamento della pressione arteriosa ed aumento di peso. Per evitare tali complicazioni è necessario limitare l'assunzione di sale escludendo i cibi salati come dadi da brodo, wurstel, salsicce, prosciutto affumicato, salse piccanti, cibi preconfezionati...
Inoltre, non va trascurato che tutti i cortisonici aumentano l'escrezione del calcio. Per compensare l'effetto negativo del cortisone sulle ossa e per prevenire un'osteoporosi è importante un apporto sufficiente di calcio e vitamina D consumando quotidianamente da tre a quattro porzioni di latticini magri, preferire acqua minerale ricca di calcio (>300mg/l). Cibi che spiccano per il quantitativo di calcio sono: latte, yogurt, formaggio, ostriche, salmone, mandorle, verdura. 
Durante la somministrazione di cortisone l'attività dell'insulina nel corpo può divenire limitata e dare come risultato un alto contenuto di zucchero nel sangue che può portare ad un vero e proprio diabete. Per tale motivo bisognerà fare particolare attenzione all'assunzione di cibi quali: caramelle, gelatine, miele, sciroppi, biscotti farciti, torte, gelati, crostate, pasticcini ...
Si consiglia di introdurre nella dieta lo zenzero che oltre a proteggere lo stomaco dalle ulcere provocate dai farmaci, presenta anche proprietà antinfiammatorie. La bromelina, un enzima presente solo nell'ananas fresco, ha proprietà antinfiammatorie. In caso di infiammazione si consiglia di aumentare il consumo di ananas fresco.
 
Bibliografia:
  • Scheda informativa "Alimentazione e malattie reumatiche" Associazione Svizzera per l'alimentazione

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